La chiesa di San Donato a Torino

La chiesa di San Donato

Descrizione

La chiesa attuale è il prodotto di due interventi, il primo voluto da Gaspare Saccarelli, l’edificio originale risalente al 1852 su disegno dell’architetto Blachier.
La seconda ad opera del successore di Paolo Bergher il Can. Emiliano Rosaz risalente al 1900 ad opera dell’Ingegnere Paolo Saccarelli, nipote del fondatore.
Rosaz deliberò la sopraelevazione di una parte considerevole degli antichi fabbricati, dando una forma più regolare e adatta alla natura dell’Istituto.
Iniziarono I lavori nel 1891 con brevi soste fino al 1900, furono ampliati locali dei dormitori, dell’asilo, delle ricreazioni, la Chiesa innalzata di un piano intero con uno spazio più ampio, arricchita di una decorazione sobria ed elegante dotata di un altare di marmo bianco.

Oggi la gestione della chiesa è stata recuperata da qualche anno dalla fondazione dai precedenti tenutari, attualmente è oggetto di studi per una sua auspicabile riqualificazione.
In tale contesto si è realizzato un primo intervento conservativo e manutentivo che ha coinvolto il portale con lo scopo di rappresentare un “segnale” all’interno del quartiere della volontà di far tornare l’istituzione al suo ruolo di centro aggregatore e fulcro della vita sociale e culturale.

Descrizione della facciata

Il fronte della chiesa su via S. Donato è costituito dalla sovrapposizione geometrica di due ordini di doppie paraste, che ne costituiscono anche la delimitazione spaziale, e che sorreggono l’architrave recante l’iscrizione:

 “Dom Sacrae Familiae Dicatum”

Un’ampia cornice sovrastante e un elemento conclusivo chiudono la ripartizione a sorreggere il tetto.

Quasi tutta la superficie della facciata è occupato dal portale, bipartito dalla cornice del primo ordine (possibile testimonianza della sopraelevazione) e concluso dal rosone circolare; l’apparato decorativo è caratterizzato dalla semplicità, con cornici lineari, elementi rettangolari e circolari ripetuti.

Tutti gli elementi sono stati realizzati tramite modulazioni volumetriche dell’intonaco, tranne la cornice del portale d’ingresso.

L’attacco a terra è stato realizzato con uno zoccolo in pietra (luserna?) di colore scuro.

La chiesa di San Donato a Torino

Descrizione dell’interno

L’ingresso principale è in via San Donato, dal quale il portale in legno introduce all’interno della chiesa attraverso una bussola.
La pianta è a navata unica rettangolare lungo i lati un ordine di paraste, in finto marmo, sormontate da capitelli scandisce una sequenza di arcate cieche.
Le decorazioni principali sono rappresentate dai bassorilievi con scene della Via Crucis; in corrispondenza delle arcate, all’interno dei capitelli nella parte inferiori e le dentellature che scrivono le arcate cieche sono in foglia d’oro.

Una cornice, scandisce il livello di copertura originario, sovrastata da due file di finestre ad arco, separate da paraste con capitelli corinzi a sostegno del soffitto piano a cassettoni il tutto realizzato nell’intervento del novecento.
Con l’innalzamento del soffitto, al di sopra dell’ingresso e della Sagrestia due spazi nuovi.

Sul lato dell’altare uno di questi ospitava la sala organo, con balconata lignea al centro della quale si trova una cornice in legno intagliato e dorato con una tela rappresentante la Sacra Famiglia con San Giovanni ed Elisabetta.

Nell’intervento novecentesco fu aggiunto l’altare del 1895 in marmo bianco decorato con festoni in ottone applicati sulla superficie, con al centro il tabernacolo sormontato da un tempietto a pianta circolare.
L’insieme è circoscritto da una balaustra anch’essa in marmo bianco sorretta da colonnine con tre accessi sui tre lati dell’altare.

Affiancano il presbiterio due cappelle laterali con mensa sacra, presumibilmente dedicate al “Sacro Cuore di Gesù” e all’ “Immacolata Concezione”; sul lato destro, entrando da via San Donato, prima della cappella la porta che dà accesso al cotile interno dell’istituto che rimanda in via Le Chiuse -14.

La pavimentazione esagonale a cementina e pastina crea l’illusione della profondità caratteristica tipica del rivestimento.
Al centro della navata, frontalmente all’altare, una lapide di marmo indica il luogo dove è stata deposta la salma di Gaspare Saccarelli.